La Quaresima viene dopo il carnevale. A Carnevale ci si maschera. La Quaresima è per toglierci le molte maschere e ridiventare “veri”. Veri cristiani, come disse Benedetto XVI al Convegno ecclesiale di Verona: “Dobbiamo operare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi con il Battesimo: siamo chiamati a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere testimoni del Risorto ed in tal modo portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo”. La Quaresima è appunto un tempo per riscoprire ogni anno il Battesimo che ci fa vivere nella Pasqua la morte e la risurrezione di Cristo.
RIMETTERE CRISTO AL CENTRO
Le pratiche quaresimali, l’elemosina,la preghiera e il digiuno ci aiutano a ordinare la nostra vita a un amore più profondo per Dio e per i nostri fratelli. “La Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale l’amore di Cristo. Il digiuno, che può avere diverse motivazioni, acquista per il cristiano un significato profondamente religioso: rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l’egoismo per vivere nella logica del dono e dell’amore; sopportando la privazione di qualche cosa – e non solo di superfluo – impariamo a distogliere lo sguardo dal nostro “io”, per scoprire Qualcuno accanto a noi e riconoscere Dio nei volti di tanti nostri fratelli. Per il cristiano il digiuno non ha nulla di intimistico, ma apre maggiormente a Dio e alle necessità degli uomini, e fa sì che l’amore per Dio sia anche amore per il prossimo (cfr Mc 12,31)” (Benedetto XVI, Messaggio Quaresima 2011).
C’è un’inquietante assenza nella nostra vita personale, famigliare e sociale ed anche nei nostri gruppi parrocchiali: manca Gesù Cristo. “Convertitevi e credete al Vangelo”: ce lo siamo sentiti ripetere il mercoledì delle Ceneri, iniziando il percorso quaresimale. Il Vangelo, la buona notizia, è una persona: Gesù Cristo.
La preghiera personale ed in famiglia, la Messa domenicale, l’offerta della nostra vita quotidiana come sacrificio spirituale: questo è rimettere Cristo al centro.
Fare riferimento a Cristo ed alla sua parola nelle piccole e grandi scelte di ogni giorno: questo è vivere in Cristo . Continua Benedetto XVI nel suo messaggio: “In tutto il periodo quaresimale, la Chiesa ci offre con particolare abbondanza la Parola di Dio. Meditandola ed interiorizzandola per viverla quotidianamente, impariamo una forma preziosa e insostituibile di preghiera, perché l’ascolto attento di Dio, che continua a parlare al nostro cuore, alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo. La preghiera ci permette anche di acquisire una nuova concezione del tempo: senza la prospettiva dell’eternità e della trascendenza, infatti, esso scandisce semplicemente i nostri passi verso un orizzonte che non ha futuro. Nella preghiera troviamo, invece, tempo per Dio, per conoscere che “le sue parole non passeranno” (cfr Mc 13,31), per entrare in quell’intima comunione con Lui “che nessuno potrà toglierci”(cfr Gv 16,22) e che ci apre alla speranza che non delude, alla vita eterna”.
QUARESIMA, TEMPO DI DISCIPLINA SPIRITUALE
Purificare il cuore, anche con la celebrazione del sacramento del Perdono, ridiventare padroni di noi stessi, allontanare le nostre alienazioni. Abbiamo bisogno di disciplina nei nostri sentimenti ed emozioni, nei pensieri, negli spettacoli che vediamo, nelle parole che diciamo e che ascoltiamo. Abbiamo bisogno di silenzio esteriore ed interiore, per renderci conto che Dio desidera operare in ciascuno e con ciascuno. Il Papa sottolinea l’importanza di vivere il sacramento del Perdono: “L’itinerario quaresimale, nel quale siamo invitati a contemplare il Mistero della Croce, è “farsi conformi alla morte di Cristo” (Fil 3,10), per attuare una conversione profonda della nostra vita: lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo, come san Paolo sulla via di Damasco; orientare con decisione la nostra esistenza secondo la volontà di Dio; liberarci dal nostro egoismo, superando l’istinto di dominio sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo. Il periodo quaresimale è momento favorevole per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita, la Grazia rinnovatrice del Sacramento della Penitenza e camminare con decisione verso Cristo”. (Benedetto XVI, messaggio Quaresima 2011).
QUARESIMA, TEMPO DEL PRIMATO DELL’AMORE
“Nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell’avere, dell’avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. Come comprendere la bontà paterna di Dio se il cuore è pieno di sé e dei propri progetti, con i quali ci si illude di potersi assicurare il futuro? La tentazione è quella di pensare, come il ricco della parabola: “Anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni…”. Conosciamo il giudizio del Signore: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita…” (Lc 12,1 9-20). La pratica dell’elemosina è un richiamo al primato di Dio e all’attenzione verso l’altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia. (Benedetto XVI, Messaggio Quaresima 2011).
La Risurrezione di Cristo è stata un’esplosione dell’amore che scioglie le catene del peccato e della morte. La Quaresima serve a prepararsi al primato di questo amore. La centralità data a Cristo non mancherà di provocare azioni concrete di servizio e di solidarietà.
don Antonello