Perché sporcarsi le mani?
Un’iniziativa dei ragazzi del Movimento Diocesano di Fermo (focolari)
della Parrocchia S. Maria Addolorata
Venerdì 16 marzo 2012. Splende il sole alla Corva, si sente ormai aria di primavera. Alla bellezza della natura che si risveglia fa contrasto la sporcizia a lato delle strade accumulatasi durante l’inverno (o più) senza che alcuno la raccogliesse. Spesso siamo abituati a passare indifferenti: “tanto non mi riguarda” – pensiamo – o “non è compito mio”. Non la pensano così i ragazzi della parrocchia aderenti al Movimento dei Focolari, che si riuniscono tutti i venerdì. Su proposta del parroco, hanno accettato di “sporcarsi le mani”, ricordando le parole del Libro della Genesi, in cui si afferma la bontà del creato, un paradiso terrestre offerto all’uomo come un giardino, di cui l’uomo può servirsi ma su cui non può spadroneggiare. L’uomo è posto da Dio come custode del giardino. Riflettendo su questo, i ragazzi hanno compreso l’importanza della “responsabilità” dell’uomo verso la natura, del rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema. «Bisogna amare», affermava Chiara Lubich, fondatrice del Movimento, «con i muscoli!». Occorre una nuova “coscienza ecologica”. Perché tante cartacce, bottiglie abbandonate, pacchetti di sigarette…? magari anche qualche siringa! Ci siamo detti: “finché non inizio a raccoglierle, ci sarà sempre qualcuno che le butta”. Così ci siamo armati di guanti in lattice e di sacchi dell’immondizia, ci siamo divisi in tre “squadre” su tre diversi campi di azione, ripulendo i parcheggi della Corva, in via Brodolini e via Collodi, il campetto affianco alla scuola elementare e il campo degli ulivi, dove si svolgerà la rappresentazione vivente della Passione del Cristo, il prossimo 31 marzo. In poco tempo abbiamo riempito diversi sacchi e scatoloni, quasi un bidone intero. Ci è sembrato un gioco, ma forse abbiamo imparato qualcosa di importante. Alla fine, abbiamo concluso con una splendida merenda, fatta dalle mani amorevoli di una mamma. Abbiamo compreso che è possibile vivere in un mondo migliore, migliorando qualcosa, a partire da noi, ma facendolo insieme.
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