Miracoli e grazie
Numerose sono le grazie avvenute per intercessione della Madonna della Corva. Le prime confermano in modo straordinario l’evento miracoloso e sono annotate dall’allora parroco d. Filippo Toscani:
- 26 luglio 1829 riacquista la vista Orazio di Pasquale Casciotta di Capodarco
- 31 luglio 1829 fu guarito Lorenzo Mataloni di Morrovalle, i cui familiari erano venuti a chiedere una grazia
- 2 agosto 1829 fu guarito un infermo di nome Domenico Mancini di Pasquale
- 15 agosto 1829 fu guarito uno storpio di nome Domenico Mezzabotta di Fermo
- nello stesso giorno una bambina, muta dalla nascita, iniziò a parlare, si chiamava Antonia di Vincenzo Michelini del Porto di Fermo
- nello stesso giorno fu guarita una donna inferma, certa Franca vedova di Liborio Mazzocca di S. Giusto
- il 28 agosto 1829 riacquistò la vista uno uomo di 71 anni, cieco dall’età di 3 anni, tale Domenico Antonio Cicconi di Monte Leone…
L’elenco continua e tante sono le grazie ricevute. Lo testimoniavano le numerose grucce e gli ex voto di cui ben presto si riempì la chiesa e di cui si ha ancora memoria. Gran parte di essi purtroppo sono andati perduti. Oggi restano, a lato dell’altare, diversi ex voto che testimoniano guarigioni di ammalati e ritorno di soldati dal fronte nel tempo di guerra.
Anche recentemente, numerose sono le persone che affermano di aver avuto grazie dalla Madonna, qui venerata. La tradizione vuole che si ponga un indumento sotto il manto della Madonna e si preghi per l’ammalato. Molti vengono ad affidarsi alla vergine per motivi di salute, per interventi chirurgici o per il buon esito di importanti cure.
Un fatto di cui sono testimone in prima persona e che vorrei qui menzionare è la riuscita di un difficilissimo intervento a Nicholas Sbaffoni, il quale è mio nipote e per il quale tutti i parrocchiani si erano stretti in preghiera, chiedendo la salvezza della sua vita. Il 20 agosto 2010 era stato travolto da un albero mentre andava in scooter. Portato con l’eliambulanza ad Ancona, i medici non davano possibilità di sopravvivenza. I giovani della sua parrocchia, di Santa Maria Apparente in Civitanova Marche, hanno chiesto un miracolo, per intercessione di Chiara Luce Badano, una giovane oggi Beata. E così è stato. Nicholas necessitava di un trapianto di tutti gli organi addominali. A distanza di più di un mese dall’incidente, il 1 ottobre, dopo aver celebrato la messa, una voce interiore mi spinse a rimanere a lungo in Santuario per pregare per mio nipote. La voce si faceva sempre più insistente: «prega per la riuscita dell’operazione, perché oggi arriva il trapianto». Ero un po’ frastornato da questo fatto e non sapevo se dirlo ai miei parenti, per non creare false speranze. Mi sono detto: il giorno ha 24 ore, vediamo se oggi arriva il trapianto. La sera dello stesso giorno mia madre mi avvisava che c’era un donatore. Forse nemmeno noi eravamo coscienti della grazia che di lì a poco avremmo ricevuto. Ce ne siamo resi conto i giorni seguenti, quando tutti i giornali nazionali hanno riportato la notizia, come il trapianto più difficile (otto organi) mai eseguito prima in Italia. Un anno dopo, in occasione della festa patronale della Corva, Nicholas e i giovani di Santa Maria Apparente hanno potuto donare a tutti la loro testimonianza.