Il Fagotto dei ragazzi
31 gennaio 2014. «Anno nuovo, fagotto nuovo. Non si usava, una volta, a fine anno, gettare dalla finestra tutto ciò che ingombrava la casa ed era inutile? A parte gli eccessi, il trapasso da un anno all’altro segna un momento di passaggio in cui può essere utile ripensare a ciò che nell’esperienza dei Focolari viene chiamato il “fagotto”. In inglese, con un termine alla moda, viene definito decluttering che significa «togliere ciò che ingombra».
Fare il fagotto significa, nell’idea originale di Chiara Lubich, passare in rassegna tutto ciò che in casa è superfluo: vestiti, libri, scarpe, oggetti e dare a chi ne ha più bisogno. Chiara e le sue prime compagne depositavano su un vecchio lenzuolo tutto ciò che trovavano in casa che poteva essere dato ad altri, alzavano i quattro lembi e facevano un bel nodo. Il fagotto era così pronto per essere distribuito a parenti, amici, poveri.
Questa pratica, cominciata solo per amore del Vangelo ha, ormai, un fondamento scientifico anche nella civiltà dei consumi. Si sa, infatti, che si usa, in media, solo il 20 per cento di ciò che si possiede, il restante 80 per cento costituisce solo «pezzi da museo» completamente inutili» (leggi tutto l’articolo).
Anche i ragazzi del Movimento Diocesano della Corva hanno “messo in pratica” il fagotto. Oggi, hanno portato un po’ di tutto, anche i pattini a rotelle, per condividerlo con i loro amici. Presto il fagotto si allargherà anche alle loro famiglie, in una festa del dare e della condivisone che vuole aprirsi a tutta la parrocchia (domenica 16 febbraio, ore 16.00 con i genitori…).La carità non ha confini e vuole arrivare a tutti: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (cf. Mt 5).
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