Statua della Madonna
Dicono le memorie tradizionali che il Simulacro di Maria Santissima Addolorata che viene venerato in questa chiesa della Corva con grande devozione, appartenesse anticamente alla famiglia Parmili di S. Elpidio a Mare: questa lo teneva custodito dentro un’urna di legno. Altri sostengono che appartenesse alla famiglia Ferranti di Porto S. Elpidio. Sembra, però, che si debba ritenere per vera la prima opinione. La ragione per cui la famiglia Ferranti abbia potuto asserire di essere proprietaria del simulacro deriva dal fatto che una delle Ferranti contrasse matrimonio in casa Parmili.
In che modo la Parrocchia acquisì il Santo Simulacro? Appoggiati sempre alla tradizione si è potuto raccogliere che ai tempi in cui reggeva la Chiesa d. Erasmo Bortolini (1772 – 1811) a richiesta dello stesso Sacerdote, il Santo Simulacro veniva dato in prestito alla Chiesa dalla famiglia Parmili in un certo periodo dell’anno per particolari manifestazioni in onore della Madonna. Il Sacerdote lo prendeva e lo riconduceva sempre processionalmente. Nel 1809, non si sa per quale ragione, il detto Simulacro rimaneva definitivamente della Chiesa della Corva, custodito in un’urna in legno appesa alla parete sinistra di chi entra, vicino all’Altare maggiore.
La Vergine Santissima volle così rimanere per sempre in mezzo ai suoi figli per arricchirli di grazie, di benedizioni e di favori temporali e spirituali.